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I 7 Punti che ti rendono uno sfigato…

I 7 Punti che ti rendono uno sfigato anche se credi di aver capito tutto della vita

Già con questo titolo si capisce che questo sarà un articolo provocatorio.

Un sacco di persone lo leggeranno e si sentiranno offese.

Io non voglio offendere nessuno, il titolo è volutamente provocatorio per attirare la tua attenzione.

Ma adesso che ci sei, devo dirti la verità.

Veramente, è un consiglio da amico, non ti offendere.

Non ti offendere se ti ritrovi in uno di questi punti.

Lo so che quando leggerai anche solo il primo punto di quest’articolo ti incazzerai e ti potrai sentire giudicato.

Ma è così che stanno le cose.

Le cose che ti dirò ti aiuteranno e ti permetteranno di cambiare la tua vita, ma solo se riuscirai ad andare oltre l’incazzatura che proverai nei miei confronti.

Ti dirò cose scomode, che difficilmente là fuori qualcuno si sognerebbe di dirti.

Sei proprio sicuro che te la senti?

Un sacco di gente mi dirà: “Andrea ti preferivo quando parlavi di metodo di studio, o quando mi davi consigli di lavoro su di sé”.

Però che senso ha parlare di queste cose in teoria senza entrare nel pratico?

Fare questi 7 passaggi ha cambiato la mia vita, e spero possa cambiare anche la tua.

Ecco a te i 7 punti che ti rendono uno sfigato anche se credi di aver capito tutto dalla vita.

Numero 1: Abiti ancora con i tuoi

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Lo so che puoi pensare che sia normale, perché attorno a te molte persone lo fanno anche se hanno 30 anni, però non è normale!

Vivere ancora con i propri genitori arrivati ai 24-25… 30 anni, non è normale!

Mi dispiace dirtelo ma se vivi ancora con mamma e papà, sei uno sfigato.

Non fraintendermi, ci sta che per un breve periodo della tua vita tu possa stare ancora da loro, però sappi che non è la normalità.

Puoi raccontarti di essere indipendente quanto vuoi, di essere adulto, di scegliere della tua vita, ma oh, svegliati!

Ci scrivono persone che dicono di essere imprenditori nel campo delle energie rinnovabili, coltivano orti sinergici bioenergetici idroponici supersonici… e quando gli chiedi: e quanto guadagni con l’orto?

Rispondono: “Eh ancora niente, vivo ancora con i miei genitori“.

Ma veramente?

Davvero?

Davvero???????

Forse in questo momento non riesci a capirlo perché ci sei dentro, ma credimi ti devi salvare, te ne devi andare di casa.

IL PRIMA POSSIBILE.

Puoi raccontarti che in fondo sei indipendente, che fai quello che vuoi, tornai quando vuoi, non hai orari, non devi chiedere il permesso per uscire.

Ma la verità non è questa.

La tua situazione assomiglia a quella di Robertino e ancora non lo sai:

Ci sono tutta una serie di abitudini che tu hai messo in pratica soltanto perché vivi con altre persone che non hai scelto.

Questo non ti rende una brutta persona, semplicemente impedisce al tuo IO di formarsi pienamente.

Non svilupperai mai una piena identità se mangi sempre ad orari che hanno deciso altri, non paghi le bollette, non vai a fare la spesa, non organizzi veramente tu la tua vita.

E queste sono alcune delle regole a cui devi stare senza aver deciso niente.

Andarmene di casa è stata la prima cosa che ho fatto: non avevo il tempo di chiedere il permesso.

Capisco se adesso sei in un periodo della tua vita in cui hai ancora bisogno di stare da loro.

Ma almeno non considerarla una cosa normale, e fai subito un piano per andare via il prima possibile!

Ma andiamo al secondo punto.

Numero 2: Non hai una TUA carta personale

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Come puoi pensare di essere libero e indipendente se non hai nemmeno una tua carta personale?

Voglio precisare che per non avere una carta intendo:

• non avere una carta intestata a te
• avere una carta cointestata con i tuoi genitori
• avere fisicamente la carta, ma dover chiedere ai tuoi genitori il codice per fare acquisti
• usare la loro carta e dovergli chiedere il permesso

Tutto questo per me, significa che non hai dei soldi tuoi.

Anche perché se fossero tuoi e li potessi gestire, non dovresti chiedere il permesso giusto?

Ti faccio un esempio.

Immagino che anche tu abbia un telefono e non credo che tu debba chiedere il permesso a qualcuno per usarlo.

Anzi, penso che ti darebbe anche fastidio se si immischiassero nelle tue cose.

O sbaglio?

E allora perché dovrebbe essere diverso con i tuoi soldi?

Perché per usare la tua carta (ammesso sempre che tu ce l’abbia) devi chiedere il permesso ai tuoi?

Questo qualcun altro può anche essere una brava persona, ma è sempre il tuo burattinaio.

Decide sempre lui se tu puoi fare o non puoi fare qualcosa.

Una delle prime cose che invece dobbiamo imparare se vogliamo diventare indipendenti economicamente è gestire i nostri soldi.

Questi sono tutti sintomi del fatto che sei un burattino nelle mani di qualcun altro.

E qui arriviamo al prossimo punto.

Numero 3: Per le decisioni importanti devi chiedere il permesso

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Ma può essere che per prendere delle decisioni importanti per la tua vita devi chiedere il permesso?

Se per spendere i tuoi soldi in qualcosa in cui credi, se per fare delle scelte per il tuo futuro, se per essere felice devi chiedere il permesso, allora c’è un problema.

Tanto meno se le persone a cui lo chiedi non sanno niente dei tuoi piani e non sono d’accordo con quello che stai facendo.

Come pensi di diventare adulto se per qualsiasi cosa devi chiedere il permesso?

Smetti di essere un bambino e impara ad assumerti la responsabilità.

Della tua vita. Delle tue scelte.

Devi semplicemente scegliere da che parte vuoi stare e a chi vuoi far prendere in mano i fili che muovono la tua vita.

Tieni solo a mente che se non lo fai tu, lo faranno gli altri per te.

In generale nella vita ho imparato che molto spesso è meglio chiedere perdono che chiedere permesso.

Non aspettarti che qualcuno ti autorizzi e ti dia il permesso per raggiungere quello che vuoi raggiungere.

Quindi sta a te.

Piuttosto fai, provaci, e se sbagli chiederai scusa.

Meglio chiedere il perdono che il permesso.

Quando sono partito e ho iniziato a studiare il Lavoro su di sé, il Marketing, l’Amministrazione e la vendita non ho chiesto il permesso a nessuno per iniziare a studiare.

Ero inarrestabile, un pazzo scatenato che studiava cose assurde.

Studiavo scienze della formazione, lavoravo come promoter per pagarmi gli studi e d’estate come capo animatore.

Perché avrei dovuto studiare Marketing, Amministrazione, Vendita, Lavoro su di sé?

Non c’era nessun perché.

Ma io ero inarrestabile, se non avevo i soldi in qualche modo li trovavo, me li facevo prestare.

Se non sapevo fare qualcosa la imparavo.

Sapevo che quelle competenze mi avrebbero aiutato a realizzare i miei sogni, e allora le ho imparate.

A qualsiasi costo, ero INARRESTABILE, cioè nessuno poteva fermarmi.

Per fermarmi mi avrebbero dovuto mettere le catene, e non so nemmeno se ci sarebbero riusciti.

Questo concetto è strettamente collegato con il prossimo punto:

Numero 4: Ti aspetti l’approvazione di qualcuno che NON vuole diventare quello che vuoi TU

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È chiaro che se ti lasci guidare dalla massa, nessuno ti giudicherà, criticherà.

Quindi se fai quello che fanno tutti, nessuno ti toglierà la sua approvazione.

Ti sentirai accolto e ti verrà detto che tutto quello che fai è normale.
È normale che vivi con i tuoi, è normale che devi chiedere il permesso per spendere i tuoi soldi..
È normale.

Certo, tra sfigati è normale sia così.

Non c’è da stupirsi che ti daranno del pazzo se decidi di fare il contrario, di giocare ad un gioco diverso, di prenderti la responsabilità.

Non puoi pensare ti dicano “bravo”, che siano d’accordo con te e che ti incoraggino.

Anzi, tutto l’opposto.

Faranno di tutto per abbassarti, dirti che non sai quello che fai.

Semplicemente è diverso da quello che nella loro mappa del mondo reputano giusto, quindi non ti capiranno né ti approveranno.

Ma anche qui, devi capire da che parte vuoi stare.

Vuoi essere inarrestabile?

Vuoi essere un cazzo di guerriero che accetta anche di stare solo, di perdere l’approvazione degli amici, dei genitori per seguire la sua missione?

O vuoi continuare a raccontartela e adagiarti facendo la vita che fanno tutti?

È facile, devi solo scegliere.

Basta che poi ne sei convinto, io non ho nulla in contrario a quelli che decidono di fare una vita convenzionale.

Ci sono tante brave persone che fanno una vita convenzionale.

Ma almeno non raccontarti che “tu vuoi essere diverso” e aspettarti l’approvazione di persone che NON sono come tu vorresti diventare.

Piuttosto fatti guidare e aiutare da persone che hanno raggiunto i risultati che tu vorresti raggiungere.

Ma è proprio inutile aspettarsi l’approvazione di persone che non hanno capito quello che fai, né hanno i tuoi stessi obiettivi.

Numero 5: Hai scelto di fare un lavoro perché da piccolo ti hanno detto che …

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Ti hanno detto: “Hai la parlantina, devi fare l’avvocato”

Ti hanno detto: “I tuoi o tua nonna fanno quel lavoro, lo devi fare anche tu”

“Hai visto una serie TV e ti sei innamorato di quel lavoro”

Penso sarà capitato anche a te di vedere un film, una serie TV e sognare di essere quella persona un giorno.

Hai visto Grey’s Anatomy e hai sognato di fare il medico, hai visto Suits e ti sei innamorato di fare l’avvocato.

Sei cresciuto con la certezza che quella fosse la tua strada, il tuo sogno, solo perché ti sei innamorato di quell’idea di essere medico piuttosto che avvocato, ma non hai mai visto come è fatto un ospedale o un tribunale…

Voglio essere chiaro su questo punto.

Non ti sto dicendo che è sbagliato seguire i propri sogni, voglio dirti che non puoi progettare la tua vita basandoti su una serie TV.

Io non ho progettato la mia vita basandomi su una serie Tv, al massimo ne ho preso ispirazione.

Sinceramente ho preferito approfondire già 5 anni fa quelle che mi sembravano le competenze per i lavori del futuro.

Quindi non mi sono basato sui film, ma da quelle che mi sembravano competenze reali.

La gente usava Facebook, e ho imparato ad usare Facebook.

Ho capito che dovevo imparare a lavorare su di me, imparare a fare Marketing, Vendita, ad Amministrare la mia vita.

È così ho imparato e adesso ho costruito NEL MONDO REALE un posto come il Seattle Grace.

Guarda questo video, questa non è una serie tv, questa è la realtà, questi sono i nostri uffici.

Numero 6: Vuoi fare lo Youtuber esperto di.. ma parli di cose che non sai

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Come abbiamo fatto a costruire tutto questo?

Come abbiamo fatto a fondare un’azienda milionaria, e a fare il lavoro più bello del mondo, dando lavoro anche ad altri ragazzi che come noi hanno creduto in questo progetto?

Beh, abbiamo sicuramente cavalcato l’onda di Internet e del lavoro online, ma vediamo di evitare un po’ di fraintendimenti.

Per esempio in tanti oggi vogliono fare lo Youtuber.

Perché non vuoi fare le stesse cose che fanno gli altri, vuoi essere alternativo, giusto?

E allora mi apro un canale Youtube.

Il problema è che nella foga di diventare youtuber ti metti a parlare di cose che non sai, e questo è un errore, oltre ad essere un po’ da sfigato.

E poi ti dico un’altra cosa.

Puoi anche pensare che lo Youtuber sia il lavoro del futuro, perchè lo fanno tutti.

Ma proprio perché lo fanno tutti, ormai è diventato un lavoro vecchio.

Magari non ci pensi, ma è un lavoro che è nato 20 anni fa: infatti tra il 2000 e il 2010 molte persone hanno costruito un impero grazie a Youtube.

In quel momento storico era un opportunità che pochissimi stavano cogliendo e proprio questo li ha portati ad avere successo.

Non è che oggi non si possa fare, ma essendo alla portata di tutti (basti pensare alla facilità con cui le persone aprono un canale su Youtube) è diventato molto più difficile distinguersi su YT.

E sai invece qual è il lavoro per cui c’è tantissima offerta da parte delle aziende, ma scarsissima domanda?

Il Project Manager.

Come per lo Youtuber 20 anni fa, oggi fare il Project Manager è una nuova opportunità che in pochissimi stanno cogliendo.

E sai perché?

Perché pochissimi hanno le competenze per farlo.

Infatti alle aziende non interessano delle persone che fanno visualizzazioni su Youtube, ma gli interessano persone che sappiano come far entrare i clienti dalla porta.

Dove sono quelle persone che sanno costruire Funnel, che sanno fare Copywriting, che sanno fare i Sales Manager?..

Non ci sono!

E con questo passiamo all’ultimo punto.

Numero 7: Non riesci ad accettare i tuoi limiti

Il fatto che tu debba accettarti ed essere perfetto così come sei (cosa che ripeto da anni), non vuol dire che non facciamo errori e non abbiamo dei limiti.

Sei uno sfigato se pensi di non poter fare mai errori o di non avere dei limiti.

Non lo dico per farti rassegnare e demotivare.

Anzi, proprio il fatto di conoscere i miei limiti, mi ha spinto a direzionare tutte le mie energie su quello che sapevo fare meglio.

Purtroppo io conosco un sacco di ragazzi che credono di essere brillanti, ma lo sono nella loro mente, non nella realtà.

Ogni tanto ci scrivono persone che parlano di “marketing” e di “vendita” come se fosse una cosa su cui abbiamo le stesse conoscenze.

Questa cosa è ridicola, è da sfigati.

Tu non puoi pensare di avere le stesse conoscenze che ho io nel Marketing e nella vendita, e che quindi possiamo fare un discorso alla pari…

Questa cosa non è possibile, non perché io voglia tirarmela, ma perché io ho generato milioni di euro con le mie competenze in materia, e tu no!

Quindi non è un confronto alla pari.

Per questo sono belle le categorie, e ci sono i giocatori di Serie A, di Serie B, Serie C, ecc.

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Solo accettando i tuoi limiti potrai veramente migliorare e cambiare la tua vita.

Se pensi di saper fare tutto da solo e che non hai bisogno di niente sei semplicemente ridicolo, uno sfigato appunto.

Tutti hanno bisogno di migliorare in qualche area della loro vita, e se tu pensi che non devi farlo DOVE SONO I TUOI RISULTATI?

Se Ronaldo non pensa che debba migliorare, ammetterai che dopo aver segnato più di 600 goal in carriera abbia diritto di parola, o no?

E la cosa bella dei campioni è che in realtà loro non finiscono mai di migliorare e ogni giorno si mettono in discussione.

Accettare i tuoi limiti, accettare quello che non sai ancora fare NON è da sfigato.

È da sfigati pensare di non dover imparare nulla senza avere dei risultati oggettivi che lo provino!

Quello è da sfigati.

Spero che questo articolo ti abbia aiutato e ti abbia dato una visione diversa di tante cose al mondo.

Ti mando un grande abbraccio,

Andrea

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